Pasquale Intonti con i suoi
due nipoti: Fabio e Sergio.
Pasquale Intonti è nato il 26 aprile del 1939 a Bari, dove vive ed opera in Via Luigi Partipilo, 10 a Carbonara di Bari.
Nel 1949 si trasferisce ad Assisi per continuare gli studi. In quella cittadina, ove peraltro non esisteva alcuna scuola d'arte, nonostante il tremendo periodo bellico, sopravvissero sentimenti ed operosità artistiche.
L'interesse naturale per quanto lo circonda gli guadagnano l'attenzione del suo insegnante di disegno, l'anziano Maestro Francesco Prosperi, che nelle ristrettezze economiche postbelliche conduce una sua "bottega" nella quale insegna gratuitamente l'arte della scultura e pittura.
La natura che ci circonda, le opere dell'uomo che in essa si inseriscono arricchendone il campo visivo e divenendo integrazione essenziale del paesaggio, sono sempre più oggetto di attenzione del giovane allievo che ne farà per sempre il suo tema preferito.
Al termine dei suoi studi, ritornato a Bari, non abbandona certo questa sua passione artistica, senza farsi mai coinvolgere da "nuove tendenze" sempre più lontane dalle tradizioni figurative della pittura.
Scopre con gli occhi della preparazione artistica le straordinarie bellezze del paesaggio pugliese, le sue armonie cromatiche, la presenza dominante del sole, le sue sciabolate sui muri di un bianco abbagliante e protettivo posto quale limite invalicabile alla calura creando uno scenario fiabesco e irreale, che conduce l'animo a paesaggi innevati aiutandolo a completare il senso di frescura che se ne ricava.
E quindi i trulli scrigno di bellezza scenografica e di storie di vita povera e semplice, felice e rassegnata ma pura e genuina come l'aria che ancora circonda questi struggenti, bellissimi, bianchissimi, freschissimi resti di una irripetibile epoca e civiltà contadina.
Patrimonio da fermare, tramandare e indicare quale ritrovo spiriturale di una serenità forse definitivamente perduta.